Mercoledì 6 febbraio 2019, ore 20.30 – «Spartaco ovvero il gladiatore della Tracia»

Un piccolo capolavoro del genere cinematografico dei «forzuti», famoso nei primi anni del ‘900, riproposto con musiche composte ed eseguite dal vivo da Zeno Gabaglio (violoncello ed elettronica) e Kety Fusco (arpa e arpa elettrica).

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Il 3 maggio 2020 ricorre il bicentenario della nascita di Vincenzo Vela. Tra le sue opere più famose, la scultura «Spartaco» (1847-49) è il simbolo della lotta di liberazione dei patrioti lombardi sottomessi al giogo austriaco. L’eroico schiavo che guida la rivolta è uno degli eroi che ha affascinato artisti e rivoluzionari di tutte le epoche. Ai primi del Novecento, quello dei «forzuti» era un vero e proprio genere cinematografico, con costumi sfarzosi, scene di massa, leoni e belve feroci, corse di bighe e combattimenti di schiavi. E Spartaco uno dei suoi eroi più applauditi.
Per celebrarlo, il Museo propone, mercoledì 6 febbraio alle 20.30, il film «Spartaco ovvero il gladiatore della Tracia», riproposto con musiche composte ed eseguite dal vivo da Zeno Gabaglio (violoncello ed elettronica) e Kety Fusco (arpa e arpa elettrica).
Realizzato nel 1913 da Giovanni Enrico Vidali, «Spartaco ovvero il gladiatore della Tracia» è un precursore del genere dei «forzuti», che portò film italiani come «Quo vadis?» «Gli ultimi giorni di Pompei», «Cajus Julius Caesar» e «Cabiria» a trionfare sul mercato mondiale del cinema. «Spartaco ovvero il gladiatore della Tracia» uscì un anno prima del celebre «Cabiria», uno dei campioni d’incassi di quegli anni, che aveva come protagonista Maciste, uomo forte per antonomasia. Addirittura, «Spartaco» anticipa una delle scene più famose del successivo «Maciste» (1915), quella in cui l’eroe piega il ferro a mani nude per liberare una fanciulla prigioniera. La critica dell’epoca elogiò il protagonista Mario Guaita Ausonia (1881-1956) per «la bellezza plastica della sua figura, la prestanza e insieme l'agilità e la vigoria del suo corpo perfetto, lo sguardo vivo e penetrante, la sua scena scevra di qualsiasi appunto». Il suo virile petto nudo piacque al produttore americano tanto che Ausonia interpretò un secondo film epico, «Salammbo».
Restaurato dalla Cineteca di Bologna, «Spartaco ovvero il gladiatore della Tracia» viene riproposto al Museo in collaborazione con Musica nel Mendrisiotto, Cineclub del Mendrisiotto e Filmstudio 90 – Varese, con musiche composte ed eseguite dal vivo da Zeno Gabaglio (violoncello ed elettronica) e Kety Fusco (arpa e arpa elettrica).

Mercoledì 6 febbraio 2019, ore 20.30 – S-velati e ritrovati
«Spartaco ovvero il gladiatore della Tracia» (Italia, 1913, regia Giovanni Enrico Vidali, 90’, Fondazione Cineteca Bologna)
Musiche composte ed eseguite dal vivo da Zeno Gabaglio, violoncello ed elettronica, Kety Fusco, arpa e arpa elettrica.

In collaborazione con Musica nel Mendrisiotto, Cineclub del Mendrisiotto, Filmstudio 90 – Varese

Entrata: CHF 12 .- /ridotti 10.- (studenti, AVS/AI, soci Musica nel Mendrisiotto, Filmstudio 90 e Cineclub Mendrisiotto)

 
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