Il compleanno di Vela è stato ricordato (e celebrato) dai media con una lunga serie di articoli e servizi speciali, dalla RSI al Corriere della Sera.
A ragione, il bicentenario veliano è stato definito l’anniversario culturale più importante della Svizzera italiana nel 2020. Nonostante la chiusura forzata del museo, il 3 maggio, giorno di nascita di Vincenzo Vela, è stato degnamente celebrato sui mass media, che hanno ricordato la figura dell’artista e le sue opere con numerosi servizi, pagine speciali e approfondimenti. A partire dalla RSI. In diretta, il giorno stesso del compleanno, la trasmissione radiofonica domenicale «Finestra popolare» ha condotto idealmente gli spettatori tra le sale del Museo, alla scoperta di grandi capolavori e piccoli segreti. Lo storico dell’arte Giorgio Zanchetti e lo storico Fabrizio Mena hanno ricordato l’importanza di Vela nell’edizione delle Cronache della Svizzera italiana del 3 maggio. Rete Due ha intervistato invece Marc-Joachim Wasmer, autore della nuova guida al Museo, edita della Società di storia dell’arte in Svizzera – SSAS. Qualche giorno più tardi, il noto programma del mattino di Rete Uno «Millevoci» ha dedicato alla figura di Vela una puntata con ospiti la direttrice del Museo Gianna Mina e il docente dell’Università di Milano Giorgio Zanchetti.
Dalla radio alla televisione. Oltre agli approfonditi servizi in cronaca, «Turné», il settimanale culturale di RSI La Uno, ha festeggiato il compleanno con un percorso alla scoperta delle opere di Vela, dal Ticino a Torino.
Infine, last but not least, la stampa scritta, con una pagina del Corriere del Ticino, che esalta Vela «che seppe incarnare lo spirito, gli ideali e le battaglie di un’epoca romantica e turbolenta in un territorio di frontiera». Oltre confine, il Corriere della Sera ha dedicato un articolo a Vincenzo Vela, «lo scultore ticinese che fece un ‘48» per sottolineare il suo ruolo di cantore degli eroi del Risorgimento italiano, di artista al di là di ogni confine. Luca Frigerio sul quotidiano Avvenire e sul sito della Diocesi Ambrosiana ha ripercorso la genesi di una delle sue opere giovanili più note, «La preghiera del mattino». Impossibile elencare l’intera rassegna stampa, anche sui siti internet. Tra le firme più illustri, sul suo blog Renato Barilli (professore emerito presso l’Università di Bologna e curatore di diverse mostre sull’arte italiana dell’Ottocento), che classifica Vela come «il nostro miglior scultore tra il Canova, e soprattutto il suo allievo Lorenzo Bartolini in su, verso la fine dell’Ottocento».