Dante, la visione dell’arte

Anche due opere di Vela alla grande mostra di Forlì per il 700° anniversario della morte del Sommo Poeta.

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© Museo Vincenzo Vela

Quest’anno ricorrono sette secoli esatti dalla scomparsa di Dante Alighieri. Tra le numerose iniziative per celebrare il poeta, i Musei San Domenico di Forlì, in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi, propongono la grande mostra «Dante. La visione dell’arte».

Attraverso 300 opere di artisti che si sono ispirati a Dante nel corso dei secoli, da Giotto a Picasso, l’esposizione presenta le analogie tra i versi della Divina Commedia e i personaggi da essa descritti e poi rappresentati nell’arte. Curata da Antonio Paolucci e Fernando Mazzocca, fino a metà luglio «Dante. La visione dell’arte» ospita opere provenienti dalle più importanti collezioni del mondo. E tra gli artisti presenti c’è anche Vincenzo Vela.

Due sono le sue opere in mostra: i modelli in gesso delle statue raffiguranti Giotto e lo stesso Dante. Nel 1864, all’avvicinarsi della ricorrenza del secentesimo anniversario della nascita del Sommo Poeta, il comune di Padova diede infatti mandato a Vela, già noto per il suo busto di Dante al Circolo degli artisti di Torino, per realizzare la scultura. Le statue monumentali di Giotto e Dante erano dapprima destinate a un ponte del Prato della Valle, la più grande piazza di Padova, ma furono poi poste, su insistenza dello stesso Vela, sotto il porticato della Loggia Amulea (dove si trovano ancora oggi).

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