Un progetto di ricerca in collaborazione con la Supsi per indagare sul processo creativo di Vincenzo Vela.
È iniziato a dicembre 2020 il progetto «Il segno dello scultore: modelli in gesso nell’eredità di Vincenzo Vela», che intende studiare i materiali e le tecniche da lui impiegate per realizzare i suoi modelli. La ricerca, finanziata dal Fondo nazionale svizzero, è diretta da Alberto Felici dell’Istituto materiali e costruzioni della Supsi e coinvolge un team multidisciplinare di studiosi. Il progetto è stato possibile perché, a differenza di altri scultori coevi, Vela ha conservato quasi tutti i suoi modelli originali in gesso (per un totale di quasi 200 pezzi), non soltanto per promuovere la sua opera ma anche per incoraggiare lo studio e l'impegno dei giovani. I modelli esistenti (in gesso, ma anche in argilla, cera, terre crude) sono una fonte ricchissima per indagare il processo creativo dello scultore, per entrare nella sua mente e capire come materializzasse le sue idee. Durante il progetto di ricerca, della durata di quattro anni, verranno esaminate anche le fonti scritte (come quelle contenute nel Carteggio recentemente pubblicato) e le fotografie conservate nella collezione del Museo che possono aiutare a far luce sul lavoro di Vela. Infine, uno specifico studio interdisciplinare si concentrerà sulle superfici, per analizzare i materiali e i metodi di costruzione utilizzati per creare questi modelli, sviluppare una comprensione più completa delle loro caratteristiche fisiche e materiali ed esplorare il ruolo del modello in gesso nel processo di lavoro e nel corso delle diverse fasi di ideazione e realizzazione di una scultura.